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Codice fallimentare 01/04/2020

Nicola Mastroianni


Crisi e Ripresa economica: Il Nuovo Codice della Crisi ci sarà utilissimo

Crisi-dimpresa

Prevenire la crisi anziché curarla, intervenendo prima che la situazione economica di un’azienda sia già compromessa. È questo, nella sostanza, l’obiettivo a cui mira il codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Si tratta di una normativa recente, pensata prima che la crisi epidemiologica COVID-19 esplodesse e mai come ora di grande importanza perché muta la prospettiva di azione delle norme nei confronti di chi fa impresa, soprattutto per l’efficacia concreta che, attraverso diversi step, ha (e avrà) nell’economia reale.

La diagnosi precoce e la tempestività dell’intervento


Il nuovo codice punta anzitutto sulla prevenzione, quindi sulla tempestività dell’azione nei confronti di attività che danno segnali di difficoltà prima ancora che si conclami una vera e propria crisi. La legge impone infatti a chi fa impresa un vero e proprio obbligo di costante monitoraggio dello stato di salute così da poter diagnosticare precocemente l'emersione di uno stato di crisi. L'obiettivo è quello di agevolare il superamento della problematica e garantire la continuità aziendale.


Dunque, è scomparso l'effetto vagamente punitivo rappresentato dall'impianto della precedente normativa in materia fallimentare per lasciare spazio ad un sistema di misure e processi immaginati per mettere l'impresa in condizione di poter intercettare con ampio anticipo una vasta gamma di segnali "indicatori" della possibilità che stia emergendo un qualche problema, uno stato di "crisi". Ciò dovrebbe consentire la precoce assunzione di adeguate misure correttive finalizzate ad evitare che la crisi si tramuti in patologia sfociando poi in una situazione irreversibile, quella della vera e propria insolvenza in grado di travolgere l'impresa e tutto l'ecosistema che ad essa ruota intorno con grave danno sociale ed economico di persone, aziende fornitrici e territori.

In sostanza, alcuni parametri numerici misurano nel tempo performances (e trend) economico/finanziari e patrimoniali in grado di rivelare eventuali fenomeni patologici. Al verificarsi di determinate circostanze, al superamento di determinati indici ed al persistere di determinati trend storici, l'imprenditore viene messo nelle condizioni di comprendere che l'azienda - quando non addirittura il modello di business - ha la necessità di essere "curata" e guarita. La "cura" ovviamente dipende dalla patologia e nelle ipotesi in cui il modello di business sia adeguatamente efficiente è molto probabile che sia sufficiente "curare" la problematica con interventi leggeri e poco invasivi. Al contrario, nelle circostanze in cui il problema stia alla radice, quando è lo stesso modello di business ad essere divenuto inadeguato o sorpassato, gli interventi devono essere immediati e radicali.

Alla luce di ciò che precede si comprende bene quanto l'implementazione del nuovo impianto normativo costringa gli imprenditori a fare un salto di qualità dedicando maggiore attenzione a questioni di natura strategica e di pianificazione connesse con l'architettura del proprio modello di business piuttosto che rincorrere contingenze finanziarie ed economiche di breve periodo che - pur rappresentando un problema - NON sono IL problema rappresentandone la sola manifestazione tangibile. In sintesi, un'accelerazione culturale che costringa a concentrarsi sull’agente patogeno, eliminandolo o trasformandolo un “agente operativo di crescita”. Attraverso una valutazione delle opportunità, l’azione di cura può diventare azione di rilancio.

Ne deriva che la conoscenza del nuovo strumento giuridico, ovvero il codice contenuto nel decreto legislativo numero 14 del 12 gennaio 2019, se risulta essere importante per il salvataggio di imprese che sono in difficoltà, spesso solo momentanee e che possono essere superate semplicemente attraverso un intervento tempestivo, è determinante per l'accompagnamento a quella rivoluzione culturale che ogni direzione aziendale dovrebbe intraprendere per imparare a governare efficacemente il proprio modello di business. Tempi e modi di azione possono essere valutati e concretizzati solo da un team di professionisti preparati come quelli di competi.it. E' necessario affidarsi ad esperti della materia. L’unica soluzione possibile è mettersi nelle mani di chi sa ormeggiare navi in porti sicuri dopo aver attraversato mari burrascosi.


Il salvataggio, la continuità e il rilancio


La normativa di cui stiamo parlando rappresenta un autentico salto di qualità: la ratio della legge non ha più una funzione afflittiva e sanzionatoria, come nell’impianto tipico del fallimento, in cui si vedeva come soluzione l’eliminazione dal tessuto economico e sociale dell’impresa stessa. L'ottica dell'attuale sistema normativo non è più quella della "cura" del fenomeno patologico ma della vera e propria prevenzione. Vengono messi a disposizione dell'impresa alcuni strumenti allo scopo di intercettare precocemente situazioni di crisi consentendo quindi l'assunzione di tutte le misure idonee al fine di garantire il superamento di uno stato temporaneo preservando la continuità del ciclo economico.

Se le finalità del precedente impianto normativo erano meramente "liquidatorie"

Ora non è più così! Se si accende la spia della riserva, non vuol dire che il tuo gran premio stia per finire. Basterà fare rifornimento ed un pit stop al momento opportuno. E' solo con l'ausilio di professionisti del settore che sarà possibile organizzare pit-stop e rifornimenti di carburante al momento giusto. E' solo con una seria analisi di scenario ed una pianificazione strategica adeguata che si possono comprendere concretamente le azioni da porre in essere al fine di imboccare la strada giusta per incrementare i propri risultati o uscire da un momento di crisi; fare scelte ed investimenti connessi e coerenti con la strategia che ci si è imposti. Per tutti questi motivi il monitoraggio degli indici di allerta non deve creare preoccupazione.

Anzi, gli indicatori sono una vera fortuna: consentiranno di agire per tempo per curare ed interrompere l'evoluzione di patologie nefaste consentendone l'estirpazione alla radice ed il rapido ritorno alla crescita.


L’allerta e la composizione assistita della crisi


Ai fini della efficacia operativa dell’istituto di allerta, è necessaria l’individuazione del momento esatto in cui l’impresa si trovi nella possibilità di incorrere in una crisi, ovvero la probabilità di futura insolvenza.
La valutazione economico finanziaria avverrà attraverso l’analisi dell’adeguatezza dei flussi di cassa (Cash is king! ricordate?!) e la valutazione della dinamica gestionale presente e futura. Qui si annidano i segnali anticipatori della crisi.

Per questo il nuovo codice dispone dei doveri in capo agli amministratori: è il nesso fra adeguatezza degli assetti dell’impresa e tempestiva adozione delle misure atte al superamento delle difficoltà. Non basta che l’imprenditore percepisca l’arrivo di una crisi, è necessario che sia assistito da chi, come i professionisti di competi.it, può assisterti nell'effettuazione di una analisi della tua azienda e del contesto competitivo al fine di suggerirti un programma di interventi e di azioni correttive nella gestione aziendale per tornare a crescere o migliorare ulteriormente le tue performances.


Non a caso l’articolo 2086, comma 2, del codice civile introduce l’obbligo per gli imprenditori di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa che, più che in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa, ha la finalità di spingere chi come te fa impresa a dotarsi di tutti quegli strumenti connessi con la pianificazione del business e con l'assunzione consapevole delle più rilevanti scelte di politica economica e finanziaria della tua azienda. Il monitoraggio dell’equilibrio economico e finanziario ed alla custodia della continuità aziendale è solo il mezzo per il raggiungimento del fine ultimo che è quello di fare impresa per bene, in maniera competitiva e responsabile! 


Qui si colloca la nostra attività: solo con gli strumenti giusti è possibile assistere la direzione aziendale al punto da renderla più forte di prima.

Mettiti in contatto con noi

 

Nicola Mastroianni

scritto da Nicola Mastroianni

Sono consulente aziendale tributario specializzato in pianificazione fiscale ed ottimizzazione dei costi aziendali, pianificazione strategica aziendale, organizzazione e programmazione economico/finanziaria. Tributarista qualificato ai sensi della legge 4/2013 – certificato UNI 11511 – da oltre 20 anni affianco ed aiuto Imprenditori, Direttori Finanziari e Manager nella pianificazione ed ottimizzazione fiscale dei costi aziendali contribuendo alla riduzione della pressione fiscale ed all’incremento dei risultati aziendali utilizzando con approccio innovativo, il metodo di Lean Management COMPETI.

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