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Assetto organizzativo aziendale 03/03/2020

Lodovico Cesare Scolari


Assetto organizzativo cos’è e come trasforma le aziende

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Sempre più spesso si sente parlare di assetto organizzativo aziendale, di come si inizia un processo di organizzazione aziendale o ristrutturazione aziendale, senza porsi la domanda più importante: l’assetto organizzativo cos’è?

Definizione: Assetto Organizzativo Cos’è

L’assetto organizzativo della tua azienda è l’insieme dei processi e delle procedure che - interconnesse tra di loro - rafforzano l’efficienza e l’efficacia del modello di business aziendale, nella consapevolezza che le buone performance delle aziende presuppongono l’adeguatezza ed - in ultimo - contribuiscono alla crescita del sistema economico del Paese.

L’assetto organizzativo è anche la “filosofia” e l’insieme delle linee guida della tua azienda. E' il sistema attraverso il quale l'insieme delle informazioni di natura gestionale, finanziaria ed economica diventano tra di loro intelleggibili e fonte delle informazioni necessarie alla direzione per guidare con profitto il business aziendale.

Nell'ambito dell’assetto organizzativo aziendale ci sono temi come il controllo di gestione, la pianificazione, la gestione del personale, solo per fare degli esempi.

Definire in maniera corretta l’assetto organizzativo della tua azienda significa partire dalla mappatura delle macro aree aziendali su cui agire provvedendo poi a definire, progettare e programmare le singole attività finalizzate all'incremento dei risultati aziendali siano questi di natura gestionale che economico finanziaria. 

Usando una similitudine, è come se l’assetto organizzativo fosse una torta: per la sua perfetta riuscita è necessario il perfetto equilibrio tra ingredienti e operazioni, un errore operativo o di dosaggio non è detto che renda la torta non mangiabile, ma certamente l’effetto finale non sarà quello atteso.

 

Assetto organizzativo cos’è e come funziona

La ricetta per l'implementazione di un adeguato assetto organizzativo è molto complessa, la lavorazione e preparazione di ciascun ingrediente richiede professionisti specifici che devono essere coordinati al meglio l’un l’altro. Dando per assodata l'adeguatezza delle misure organizzative aziendali che devono essere in grado - almeno - di assicurare gli adempimenti amministrativi e gestionali basilari, in questi ultimi vent'anni ho potuto constatare che gli interventi più urgenti ed indispensabili sono da porre in essere secondo i seguenti step.

 

Primo Step

La prima operazione da compiere è quella connessa con l'incremento di ore formative sia nei confronti del personale direzionale che nei confronti del personale amministrativo, commerciale e del personale impiegato nei processi di produzione e lavorazione. Una sorta di riallineamento sugli obiettivi e sulle azioni da porre in essere al fine di ottimizzare i processi aziendali ottenendone di conseguenza incrementi di performance.

Non sarebbe nemmeno male una riflessione sul modello di business, sul posizionamento e sull'analisi di scenario d'area e di mercato ma di questo ne parlerò in un blog post specifico in uscita tra qualche giorno dal titolo: "La PMI cintura nera di Innovazione: Analisi dello scenario e Business Model Canvas per la progettazione del tuo cruscotto di navigazione.

 

Secondo step

Una volta che tutte le persone - o almeno le persone chiave - dell'organizzazione si sono riallineate rispetto agli obiettivi ed alle azioni da porre in essere al fine di ottenere incrementi di performance misurabili, è indispensabile determinare il set di indici e KPI da tenere monitorati.

All'insieme degli indici e KPI oggetto di monitoraggio si sono recentemente aggiunti gli indici atti a presumere ragionevolmente la presenza di uno stato di crisi così come individuati dalla recente attività del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili la cui approvazione è in itinere presso il Mise. Quest'ultimo monitoraggio è obbligatorio e foriero di pesanti responsabilità a carico della direzione ove non venga effettuato con diligenza. E' solo il caso di ricordare inoltre che, al superamento di un certo numero di indici, la direzione deve attivarsi senza indugio per porre rimedio allo stato di crisi e, ove ciò non le sia possibile, attivare gli Organismi di Composizione della Crisi d'Impresa (OCRI) per la soluzione della crisi stessa o per l'attivazione dei procedimenti concorsuali del caso.

Una misura che significa una cosa soltanto: tutte le imprese, a prescindere dalle dimensioni, devono essere in grado di valutare in maniera autonoma il proprio stato di salute finanziaria, in termini di equilibrio finanziario e sostenibilità del debito.

Alla luce di ciò che precede, la riflessione che giunge spontanea è la seguente: vista e considerata la necessità per tutte le imprese (società) di implementazione di processi amministrativi/direzionali che comportano lo stanziamento di risorse in termini di formazione del personale responsabile, risorse in termini di ore di consulenza qualificate, risorse in termini di gestione del processo, risorse in termini di investimento in software, non vale la pena che la tua PMI "metta a profitto" il denaro che deve investire ed inizi un percorso di vera e propria pianificazione strategica in cui analisi, pianificazione e programmazione siano i driver di un vero e proprio cambio di mentalità in cui il monitoraggio degli indici della crisi d'impresa sia solo uno dei molteplici set di indici e KPI da monitorare al fine di verificare la bontà ed il successo della tua strategia?

La trasformazione digitale, o meglio l’evoluzione digitale consente di dotare la tua azienda di aiuti tecnologicamente avanzati, che siano in grado non solo di supportare il lavoro di gestione umano, ma anche assisterlo e correggerlo in caso di errore o dimenticanza.

Per fare questo avere software adeguati è fondamentale, per basare le tue analisi economico-finanziarie su parametri oggettivi e non sull’”intuito imprenditoriale”.

 

Assetto organizzativo cos’è e cosa deve fare 

Come avrai intuito le novità normative connesse con l'obbligo di costante monitoraggio di parametri economico/finanziari e patrimoniali è davvero incredibile per l’Italia. Anticipa quanto previsto dalla direttiva europea detta “Insolvency”, che altri Paesi hanno già implementato con successo da diverso tempo. Si tratta di una spinta del legislatore nella direzione di un cambio culturale da parte della classe imprenditoriale in grado di generare benefici in primo luogo per se stessa ed - indirettamente - per l'intero sistema economico. 

Una misura che riguarda tutte le aziende italiane indistintamente dalle dimensioni o dal fatto che siano pubbliche o private, e che ancora una volta costringe a porgerci la domanda: ma quando un assetto organizzativo può essere considerato adeguato? e cosa deve fare quindi?

Alla luce di queste modifiche normative l'adeguatezza dell’assetto organizzativo di un’azienda è la base fondamentale non solamente del suo funzionamento, ma anche della sua sopravvivenza. La riforma del fallimento poggia su un sistema di indici di allerta il cui monitoraggio analitico periodico puntuale potrebbe indurci a giudicare come "adeguato" l’assetto organizzativo. In realtà, pur avendo ottemperato agli obblighi di monitoraggio imposti dalle nuove norme societarie, considerare adeguato dal punto di vista strategico un assetto organizzativo in grado di misurare solo alcuni indici, è eccessivamente riduttivo.

Da un punto di vista strategico, un Assetto Organizzativo può dirsi Adeguato quando è in grado di garantire efficienza nei processi di Pianificazione Strategica, Organizzazione Aziendale ed Amministrazione e Controllo delle principali KPI.  

Hai iniziato a entrare nel mondo dell’assetto organizzativo. Per esplorarlo e capire meglio come poter applicarlo nella tua azienda, il prossimo passo è scaricare il manuale che trovi qui sotto. Clicca qui sotto per riceverlo gratuitamente via email.

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Lodovico Cesare Scolari

scritto da Lodovico Cesare Scolari

Sono un consulente specializzato in pianificazione strategica aziendale, organizzazione e programmazione economico/finanziaria, iscritto all’ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e Revisore Legale iscritto al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Tutti i giorni aiuto Imprenditori, CFO e Manager ad incrementare performances e risultati aziendali, utilizzando il metodo COMPETI. COMPETI (acronimo di: Cambiamento Organizzativo – Misurazione Performance e Target Incrementali) è un metodo di lean management basato sull’ottimizzazione dei processi e l’adozione di “best practice” con conseguente incremento della competitività mediante l’adozione di strumenti e piattaforme digitali innovative. Dopo la formazione economico finanziaria, ho fatto della mia passione un lavoro. Nel 1998 ho fondato Scolari & Partners, società di consulenza aziendale e sviluppo di progetti d’impresa.

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