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Rating Aziendale 13/05/2020

Lodovico Cesare Scolari


Il rating aziendale: come calcolarlo e come aumentarlo

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Ogni studente è giudicato con una pagella. Ogni azienda è paragonabile ad uno studente agli occhi degli istituti di credito. Ogni azienda è soggetta a votazione e classificazione. Che ti piaccia o meno questa è la cruda realtà. Ciò che dovrebbe farti riflettere ancor di più è che la valutazione della tua azienda elaborata dal sistema bancario rappresenta sia la carta d’identità che la cartella clinica del tuo progetto di business. La valutazione elaborata dal sistema bancario costituisce il rating aziendale. Ogni impresa, in base alla situazione economico-finanziaria, riceve dalla banca una valutazione di affidabilità e del rischio di insolvenza, cioè della sua capacità di far fronte con regolarità ai propri debiti. 

Se nel tuo progetto di business prevedi la necessità di sostegno finanziario e ti prepari a fare la richiesta di un prestito / finanziamento non puoi non sapere che potrai ottenerlo alla sola condizione di avere la "pagella in ordine". Dovrai avere le "carte in ordine" per consentire al sistema bancario di attribuirti il "voto che ti meriti". Hai la necessità che ti venga attribuito un rating bancario coerente con il tuo effettivo stato di salute. Migliore sarà il tuo rating (quindi il merito creditizio) più semplice sarà ottenere un finanziamento a buone condizioni. Analogamente a quanto accade ad uno studente, tu che fai impresa non puoi non preoccuparti di avere una buona pagella ... o perlomeno una pagella che non menta e che rispecchi il tuo effettivo valore.

Gli elementi costitutivi del rating aziendale e le classi di merito

I dati e le informazioni che definiscono il rating (calcolato nell’arco di un anno) sono classificabili in tre categorie.

  • Quantitativi: si valutano il bilancio, costi e ricavi e flussi finanziari; l’indice di capitalizzazione; l’ammontare e l’entità degli interessi bancari; il rapporto e l’equilibrio tra i diversi debiti; l’ammontare di rimanenze di magazzino e crediti commerciali.
  • Qualitativi: si valutano la ragione sociale; la struttura organizzativa; il mercato in cui opera; la pianificazione dell’attività e il piano di controllo economico, finanziario e fiscale; il business plan;
  • Andamentali: si valutano l’andamento dell’attività con riferimento al movimento di conti, pagamenti; eventuali insoluti e prestiti precedenti; eventuali scoperti e segnalazioni alla centrale rischi.

Dall’analisi di questi fattori, deriva la graduatoria:

  • AAA: è il valore più alto. L’impresa ha un’estrema capacità di restituzione di finanziamento e interessi;
  • AA: l’azienda ha una capacità molto alta di coprire la cifra di prestito e interessi;
  • A: l’impresa a cui è andato il finanziamento ha una forte capacità di restituirlo;
  • BBB: sufficiente capacità dell’azienda di restituire il capitale prestato. Da vagliare, però, nel caso di situazioni critiche;
  • BB: l’azienda riesce ad adempiere agli impegni presi, ma questa certezza potrebbe venire meno in caso di difficoltà economiche;
  • B: l’impresa è particolarmente vulnerabile, soprattutto a lungo termine e in casi di emergenza. Al momento, tuttavia, resiste;
  • CCC: l’azienda è molto vulnerabile, c’è un concreto rischio di insolvenza, specie in situazioni critiche pesanti;
  • CC: stato di assoluta vulnerabilità;
  • C: l’impresa ha effettuato i pagamenti, ma è stata presentata domanda di fallimento;
  • RD: c’è il rischio di default perché l’azienda non ha rispettato alcuni pagamenti;
  • D: azienda insolvente, in condizione di default.

 

Il rating può essere migliorato

Una volta calcolato, il rating può essere migliorato attraverso azioni mirate. L’analisi va fatta caso per caso, ma esistono principi di comportamento che valgono come regole auree per un rating di buon livello.

Ecco cosa funziona, in generale:

  • Usare i fidi bancari per le finalità concordate con la banca;
  • Restituire con puntualità le rate di prestiti, mutui e finanziamenti. Nel caso di assoluta difficoltà, rinegoziare o concordare con la banca lo spostamento di una data di rimborso;
  • Evitare di eccedere con lo “scoperto di conto”;
  • Evitare gli insoluti dei clienti;
  • Istituire sistemi di controllo di gestione;
  • Predisporre solidi business plan;

Un buon rating aziendale costituisce un valido “lasciapassare” per condurti diritto ai tuoi obiettivi.

Voglio essere più specifico e suggerirti consigli per migliorare il tuo rating. Parlami della tua azienda!

Mettiti in contatto con noi

 

Lodovico Cesare Scolari

scritto da Lodovico Cesare Scolari

Sono un consulente specializzato in pianificazione strategica aziendale, organizzazione e programmazione economico/finanziaria, iscritto all’ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e Revisore Legale iscritto al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Tutti i giorni aiuto Imprenditori, CFO e Manager ad incrementare performances e risultati aziendali, utilizzando il metodo COMPETI. COMPETI (acronimo di: Cambiamento Organizzativo – Misurazione Performance e Target Incrementali) è un metodo di lean management basato sull’ottimizzazione dei processi e l’adozione di “best practice” con conseguente incremento della competitività mediante l’adozione di strumenti e piattaforme digitali innovative. Dopo la formazione economico finanziaria, ho fatto della mia passione un lavoro. Nel 1998 ho fondato Scolari & Partners, società di consulenza aziendale e sviluppo di progetti d’impresa.

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