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Nuove normative 17/10/2019

Lodovico Cesare Scolari


Cosa sei costretto a fare con la nuova legge fallimentare

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Lo scorso 14 febbraio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legislativo 14/2019, il quale contiene una riforma che porta all’archiviazione della legge fallimentare del 1942. Tranne alcune norme che sono già in vigore dal 16 marzo di quest'anno, la riforma entrerà in vigore solamente a diciotto mesi dalla pubblicazione, ovvero il 14 agosto 2020.

Ma che cosa comporta questa nuova riforma della legge fallimentare? E soprattutto, come possono e devono operare gli imprenditori coinvolti per mettersi a norma e non rischiare sanzioni?

Se da un lato la nuova legge fallimentare pare avere più un fine riorganizzativo per mettere in ordine un sistema rimasto inalterato troppo a lungo, costringendo negli ultimi anni a diversi interventi correttivi e di urgenza, dall’altro sono evidenti anche le importanti novità apportate al sistema normativo. Novità e, aggiungerei, opportunità.

 

La procedura di allerta nella nuova legge fallimentare

La nuova legge fallimentare prevede che l’imprenditore o azienda in difficoltà debba attivarsi in maniera incondizionata per “l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale” (Art.374.2).

Nel caso in cui un’azienda rischi di "andare fuori rotta" a causa di condizioni di navigazione complicate, scatta la procedura di allerta, che individuata l’imbarcazione in difficoltà in mare, si prenda carico del suo recupero. Un sistema innovativo che - oltre agli organi d'amministrazione - pone a carico degli organi di controllo interni e di alcuni creditori pubblici qualificati, quali ad esempio l’Agenzia delle entrate e l’agente della riscossione, l’obbligo di segnalare a un organismo istituito presso le Camere di Commercio, l’insorgenza della crisi aziendale.

Tale organismo si chiama OCRI, ovvero Organismo di Composizione della Crisi d’Impresa, e ha il compito, una volta ricevuta la segnalazione di crisi d’impresa dall’imprenditore stesso o dagli organi di competenza sopracitati, di risolvere lo squilibrio finanziario in un massimo di 180 giorni.

La procedura di allerta della nuova legge fallimentare consente di raggiungere un accordo con i propri creditori in un arco temporale che va dai 3 ai 6 mesi: in caso tale accordo non venga raggiunto, spetta all’OCRI invitare l’impresa ad aprire una delle procedure di insolvenza tradizionali. In mancanza di risposta o collaborazione l’OCRI può fare una segnalazione al P.M.

 

La nuova legge fallimentare e l’organo di controllo 

L’importanza della vedetta tra i membri dell'equipaggio è storicamente fondamentale. Lo è o lo sarebbe tutt'oggi se non ci fossero strumentazioni di navigazione e geolocalizzazione tecnologicamente avanzati che ne hanno inevitabilmente preso il posto.

Cosa voglio dire?

Che affinché la rotta sia sempre mantenuta e possa essere corretta prima di perderla inesorabilmente, sono necessari strumenti adeguati per monitorarla: anche per questo motivo la nuova legge fallimentare obbliga l’imprenditore alla nomina dell’organo di controllo o del revisore, nel caso in cui la società sia a responsabilità limitata o cooperativa, se uno dei seguenti 3 limiti sia stato superato negli ultimi due esercizi consecutivi:

  • il totale dell’attivo dello stato patrimoniale supera i 4 milioni di euro;
  • i ricavi di vendite e prestazioni superano i 4 milioni di euro;
  • ha più di 20 dipendenti occupati in media durante l’attività.

L'abbassamento delle soglie il cui superamento comporta l'obbligatorietà alla nomina degli organi di controllo interno (sindaco unico o collegio sindacale, o revisore per le Srl) comporta l'aumento significativo del numero di aziende coinvolte dallo "tsunami" della riforma legislativa sulla crisi d'impresa.

Fin qui gli adempimenti obbligatori.

All’inizio dell’articolo parlavo, però, di opportunità legate alla nuova legge fallimentare. Quali sono?

Gli stessi strumenti che devi adottare necessariamente a norma di legge, ti serviranno per avere il controllo totale sulla rotta della tua navigazione. Avrai finalmente l'opportunità di tenere tra le mani il timone che ti consentirà di condurre la tua nave sulle rotte che ti competono, rotte che ti devono condurre a sviluppo e crescita.

Avere il costante controllo della situazione economico/finanziaria, significa anche sapere dove e come ottimizzare la tassazione e in generale le spese, dove e come ottimizzare gli sprechi di tempo e di denaro, ottimizzare la produttività concentrandoti su ciò che crea maggior valore per la tua azienda.

Dipende tutto da qual è il tuo punto di vista. Il consiglio che ti do ora è quello di smettere di giocare in difesa e iniziare a giocare in attacco.

Come? I primi quattro step sono descritti chiaramente nella guida che trovi qui sotto. Clicca per averla gratuitamente nella tua email.

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Lodovico Cesare Scolari

scritto da Lodovico Cesare Scolari

Sono un consulente specializzato in pianificazione strategica aziendale, organizzazione e programmazione economico/finanziaria, iscritto all’ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e Revisore Legale iscritto al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Tutti i giorni aiuto Imprenditori, CFO e Manager ad incrementare performances e risultati aziendali, utilizzando il metodo COMPETI. COMPETI (acronimo di: Cambiamento Organizzativo – Misurazione Performance e Target Incrementali) è un metodo di lean management basato sull’ottimizzazione dei processi e l’adozione di “best practice” con conseguente incremento della competitività mediante l’adozione di strumenti e piattaforme digitali innovative. Dopo la formazione economico finanziaria, ho fatto della mia passione un lavoro. Nel 1998 ho fondato Scolari & Partners, società di consulenza aziendale e sviluppo di progetti d’impresa.