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Indici di allerta 15/04/2020

Lodovico Cesare Scolari


Indici di allerta: guarda cosa stanno facendo gli altri

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Attivo e crisi. Due concetti opposti, che l’imprenditore deve avere bene in mente durante la sua attività. Il legislatore ha lavorato proprio per introdurre strumenti normativi che aiutino chi ha un’azienda, come la tua, ad evitare i rischi di uno shock che può essere letale. Infatti, una delle misure più innovative del Codice della crisi è la previsione degli strumenti di allerta, più precisamente Indici di Allerta. Si tratta di misure che si prefiggono, anzitutto, di far emergere, con adeguato anticipo, un potenziale avvicinarsi di una condizione di crisi dell’impresa, individuandone i campanelli di allarme, affinché possa auspicabilmente essere “curata” e salvata, allo stesso tempo evitando il proliferare di situazioni di ostinata e prolungata sopravvivenza (e agonia) di aziende più o meno “decotte”, circostanza quest'ultima gravemente dannosa per l'intero sistema economico.

L’emergenza sanitaria da Covid 19 ha portato ad un lock down che ha messo temporaneamente tutto in “congelatore”. Ma questo momento di stand by non deve farti trovare impreparato alla ripresa, anzi deve stimolarti ad adottare strategie vincenti, ancor prima che lo facciano i tuoi competitor. Non è solo un discorso di principio, l’analisi dei numeri parla chiaro: almeno otto società su cento sono a rischio (precisamente l’8,4% del totale). E’ per queste aziende che l’allerta scatterà non appena il periodo di emergenza con cui stiamo convivendo cesserà. 

 

L'8,4% delle aziende era in difficoltà già prima del Covid 19

Secondo un rapporto stilato da Cerved, tra i più grandi information provider italiani, nonché una delle principali agenzie di rating in Europa, risultano essere in difficoltà oltre 60mila aziende (sul totale delle quasi 720mila società di capitali). Si tratta soprattutto delle piccole imprese, ovvero quelle che costituiscono la maggior parte del tessuto economico nazionale: dall’analisi, infatti, emerge che il pericolo cresce al diminuire delle dimensioni aziendali.

Tutto questo, già prima che l'Italia entrasse nell'emergenza Coronavirus.

 

Quali risorse mettere in campo quando "scattano" gli Indici di allerta

Come è naturale, ogni imprenditore spera che la sua azienda non rientri in questo “freddo” (e pericoloso) numero. Ma se, purtroppo, così non fosse? Se, appunto, la tua azienda avesse già le spie di una potenziale criticità in arrivo? E’ proprio per dare una risposta a queste domande (e quindi per anticipare un ulteriore stop, dopo l’attuale lock down) e ripartire alla grande, che è necessario affidarsi a professionisti e strumenti adeguati alle sfide che ci troviamo davanti.

Questo momento di pausa potrà essere, anzi, considerato un utile pit stop, per un cambio gomme e un rifornimento: noi saremo i tuoi meccanici. Un check up completo in cui noi saremo i tuoi medici.

Competenza, preparazione e rapidità sono gli ingredienti da dosare adesso per “preparare” al meglio la tua macchina per farla tornare in pista prima che chi sino ad ora ha mangiato polvere ti superi sfrecciando.

  • La competenza ci consentirà di valutare i due fattori che rappresentano i veri sos della crisi, ovvero il patrimonio netto negativo o il superamento degli indici individuati dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti (Cndcec). Noi sapremo monitorare la situazione economico finanziaria, indicando come e dove intervenire.
  • La preparazione è il grimaldello per operare nell'ambito delle procedure di allerta introdotte dal Codice della crisi. Il sistema inserito con il decreto legislativo 14 del 2019 punta infatti ad anticipare l’emersione delle difficoltà, in modo da aumentare le chance di risanamento e continuità aziendale.
  • La rapidità del nostro intervento rappresenta la velocità nell’operare, ma soprattutto la tempestività per evitare il peggio. Noi ti potremo dire quando è il momento di rientrare ai box per una sosta necessaria.

Certo, situazione di rischio non vuol dire automatica segnalazione agli organi di composizione assistita (da costituire nelle Camere di commercio), i cosiddetti Ocri. C’è da valutare caso per caso: noi potremo capire se esistono quei “fondati indizi di crisi” che vanno anzitutto segnalati all’organo amministrativo, per poi rivolgersi, come estrema ratio, agli Ocri, solo in assenza di interventi adeguati.

Le vele della tua barca adesso sono temporaneamente ammainate, in attesa di essere riaperte per riprendere la rotta che avevi impostato. Da lontano, vedi i tuoi concorrenti che si stanno preparando a salpare: non farti trovare impreparato. Noi possiamo “aggiustare” quelle vele e, magari, aggiungere un motore più potente. Non c'è vento favorevole per marinaio che non sappia dove andare.

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Lodovico Cesare Scolari

scritto da Lodovico Cesare Scolari

Sono un consulente specializzato in pianificazione strategica aziendale, organizzazione e programmazione economico/finanziaria, iscritto all’ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e Revisore Legale iscritto al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Tutti i giorni aiuto Imprenditori, CFO e Manager ad incrementare performances e risultati aziendali, utilizzando il metodo COMPETI. COMPETI (acronimo di: Cambiamento Organizzativo – Misurazione Performance e Target Incrementali) è un metodo di lean management basato sull’ottimizzazione dei processi e l’adozione di “best practice” con conseguente incremento della competitività mediante l’adozione di strumenti e piattaforme digitali innovative. Dopo la formazione economico finanziaria, ho fatto della mia passione un lavoro. Nel 1998 ho fondato Scolari & Partners, società di consulenza aziendale e sviluppo di progetti d’impresa.

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