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Controllo di gestione 23/01/2020

Lodovico Cesare Scolari


Consulente controllo di gestione: cosa fa veramente

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Mai come in questi ultimi anni di profonda crisi economica abbiamo sentito parlare di controllo di gestione e del ruolo del controller aziendale, ovvero colui a cui è delegato il controllo della gestione economica e finanziaria aziendale.

Le imprese e gli imprenditori hanno imparato quanto sia importante avere un bilancio finanziariamente in buono stato e costantemente monitorato, condizione che necessita di consulenze adeguate e di figure professionali di livello.

Il consulente del controllo di gestione pianifica, programma e vigila sull’andamento dei flussi aziendali, pronto a intervenire in caso di costi evitabili, ridondanti o eccessivi che appesantiscono il bilancio aziendale.

Il controller aziendale deve per forza di cose essere un dipendente dell’azienda? Assolutamente no, può trattarsi di un consulente esterno che lavora a stretto contatto con l’azienda, o talvolta anche al suo interno, verificando costantemente che tutte le funzioni siano rivolte al conseguimento dell’obiettivo prefissato, al fine di garantire che le prestazioni aziendali siano coerenti col suddetto obiettivo.

 

Consulente controllo di gestione: le mansioni

Non è facile definire tutti i compiti del controller aziendale, in quanto si occupa del controllo della gestione economica e finanziaria aziendale a tutto tondo!

Il suo compito inizia con l'assistere l'azienda nell'analisi del suo "posizionamento" rispetto ai suoi maggiori competitors e, più in generale, rispetto al suo mercato di riferimento. In sostanza una vero e proprio "punto nave" necessario per determinare attraverso una attenta pianificazione e programmazione le attività da porre in essere per raggiungere obiettivi di breve, medio e lungo periodo.

Oltre all'attività di assistenza all'analisi le sue mansioni spaziano dallo studio dei costi aziendali per eliminare quelli superflui o comprimere quelli eccessivi al suggerire strategie per l'ottimizzazione dei processi al fine di contenere il proliferare di categorie di costi inutili massimizzando i profitti; in un contesto storico nel quale l'innovazione digitale offre strumenti sofisticati - seppure alla portata di tutti - l'ottimizzazione della supply chain o del ciclo attivo delle vendite mediante l'uso massivo di detti strumenti sta dando ottimi risultati a coloro che si sono mossi per tempo. E' altresì compito del controller verificare ed assicurarsi che i volumi delle vendite siano in linea con gli obiettivi previsti.

Le sue mansioni sono talmente ampie e varie che, solitamente, un consulente controllo di gestione finisce per occuparsi di un settore specifico: il controller aziendale commerciale, per esempio, si occupa dell'ottimizzazione del ciclo attivo, del controllo delle vendite e delle relative politiche, mentre il controller aziendale industriale supervisiona il processo produttivo e intervenendo al in chiave di ottimizzazione dei processi e relativo contenimento di costi.

Indipendentemente dal settore specifico in cui opera, un addetto al controllo di gestione ha la necessità di verificare periodicamente i dati connessi al ciclo attivo delle vendite od al ciclo di produzione così come i costi connessi alla funzione amministrazione e finanza e fiscalità in generale partendo dagli obiettivi prefissati, per poi discuterli con il direttore e i responsabili di riferimento, monitorando l'efficacia delle azioni pianificate,  programmate e poste in essere così da poter correggere ed aggiustare la rotta cammin facendo e garantire un pieno raggiungimento degli obiettivi stabiliti.

 

Il tutto per:

  • Contenere e diminuire i costi di gestione o produzione;
  • Identificare i reparti con maggiore potenziale;
  • Aumentare la produttività per incrementare la marginalità delle vendite e/o per diversificare il raggio d’azione dell’azienda.

 

I processi di lavoro del consulente controllo di gestione

Tutte queste mansioni fanno del lavoro del consulente controllo di gestione, un vero e proprio stratega aziendale, in quanto le sue valutazioni e riflessioni influenzano necessariamente le strategie commerciali o gestionali del board.

Nel concreto, quindi, il controller aziendale deve prima analizzare e valutare gli indicatori aziendali e successivamente fornire un report completo e dettagliato al direttivo, con il quale solo in un secondo momento definirà gli obiettivi da raggiungere e le strategie necessarie per conseguirli, migliorando le condizioni economiche, finanziarie e lavorative aziendali.

Per questo motivo, vista la particolare criticità e importanza del ruolo, sempre più realtà decidono di affidare il controllo di gestione in outsourcing, convinte di poter ottenere parere più oggettivo e funzionale.

In primo luogo perché un professionista esterno specializzato sul tema si forma e si aggiorna di continuo, in secondo luogo perché un dipendente potrebbe avere delle remore a proporre una visione strategica difforme rispetto agli indirizzi della dirigenza, proprio a causa della subordinazione contrattuale.

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Lodovico Cesare Scolari

scritto da Lodovico Cesare Scolari

Sono un consulente specializzato in pianificazione strategica aziendale, organizzazione e programmazione economico/finanziaria, iscritto all’ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e Revisore Legale iscritto al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Tutti i giorni aiuto Imprenditori, CFO e Manager ad incrementare performances e risultati aziendali, utilizzando il metodo COMPETI. COMPETI (acronimo di: Cambiamento Organizzativo – Misurazione Performance e Target Incrementali) è un metodo di lean management basato sull’ottimizzazione dei processi e l’adozione di “best practice” con conseguente incremento della competitività mediante l’adozione di strumenti e piattaforme digitali innovative. Dopo la formazione economico finanziaria, ho fatto della mia passione un lavoro. Nel 1998 ho fondato Scolari & Partners, società di consulenza aziendale e sviluppo di progetti d’impresa.

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