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Assetto organizzativo aziendale 09/10/2019

Nicola Mastroianni


Struttura organizzativa aziendale: missione compliance

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Le evoluzioni delle normative e degli adempimenti a carico delle aziende stanno rendendo sempre più importante una struttura organizzativa che preveda al suo interno un’apposita sezione dedicata alla compliance. Lo abbiamo già vissuto mesi fa con l’introduzione del GDPR (la nuova normativa di riferimento per la Privacy); oggi è così anche per gli assetti organizzativi aziendali.

Stiamo parlando della nuova legge fallimentare. Diventa di fatto obbligatorio per le aziende ed in particolare per la Direzione Aziendale avere un team o una struttura (interna o esterna) incaricati di valutare e monitorare costantemente l’allineamento dell’azienda a parametri di “buona salute”, in grado di realizzare una panoramica dettagliata della situazione, ma soprattutto che sia propositiva nelle azioni e nelle "coperture" di cui l’impresa necessita per essere messa in sicurezza da rischi incombenti o pesanti conseguenze economiche e finanziarie.

Davanti alle aziende si prospetta una sfida nuova, un percorso per affrontare in maniera ragionata e integrata la gestione degli adempimenti aziendali.

Quali sono le nuove regole del gioco per le aziende, con la riforma della legge fallimentare?

 

L’importanza della struttura organizzativa nella compliance

Cosa significa essere compliance?

Potremmo definire la funzione compliance come un processo ciclico, fatto di continui controlli organizzativi e operativi utili a evitare che si verifichino disallineamenti rispetto alle regole vigenti, che potrebbero portare non pochi grattacapi dove non anche pesanti sanzioni.

Viene da sé, quindi, che affinché questo processo si realizzi correttamente, è necessaria una struttura organizzativa aziendale chiara e funzionale, perché senza di essa è come essere il comandante di una nave con i migliori uomini a disposizione ma nessuno che sappia realmente cosa deve fare e quali siano i propri compiti e le proprie responsabilità; inevitabilmente, qualcosa di spiacevole è destinato ad accadere.

Tecnicamente, la funzione di compliance si compone di diversi passaggi, molto precisi:

  • Verifica della situazione aziendale attuale;
  • Verifica delle criticità o fonti di rischio;
  • Identificazione delle procedure da applicare in caso di rischio;
  • Realizzare periodicamente le verifiche di conformità;
  • Realizzare un report periodico;
  • Programmare eventuali interventi correttivi.

E' indispensabile sottolineare che nell'ambito della predisposizione e del controllo dell'assetto organizzativo aziendale, la valutazione sull'adeguatezza e la valutazione sulla "compliance" di tale assetto organizzativo rispetto alle normative, alla prassi ed alle best practices, sia effettuata da soggetti dotati di competenza specifica ed il cui "giudizio" finale connesso alla "adeguatezza" sia considerato valido ed opponibile ai terzi. Questa è la ragione principale per la quale sempre più imprese scelgono professionisti esterni dotati di competenza ed autorevolezza specifica per gestire e valutare la compliance aziendale e societaria.

Perché prevedere un aiuto esterno nella struttura organizzativa 

La composizione della funzione aziendale deputata alla compliance aziendale  può essere definita in maniera autonoma da ogni azienda, che all’interno della propria struttura organizzativa può decidere se affidare tale incarico a un singolo soggetto, a una pluralità di risorse interne, o incaricare soggetti esterni deputati all'assistenza ed alla costante verifica dell'assetto complessivo.

Quest’ultima soluzione viene sempre più presa in considerazione da numerose aziende strutturate e PMI, in quanto generalmente è meno costosa sia in termini economici che di risorse, ma soprattutto è molto più sicura! Ecco la tipologia di preparazione professionale che serve oggi in azienda.

La struttura addetta alla compliance, infatti, deve essere dotata di risorse qualitativamente e quantitativamente adeguate e proporzionate ai compiti da espletare; questo significa formazione continua per competenze tecniche e professionali di massimo livello.

Implementare nella struttura organizzativa della tua azienda un soggetto esterno competente e sempre aggiornato deputato alla funzione di CCO – (Chief Compliance Office), non solo ti permette di evitare perdite economiche e reputazionali importanti, ma ti consente allo stesso tempo di innovare il tuo business, guardando serenamente verso il futuro, sicuro di avere a bordo un equipaggio che sa perfettamente quello che deve fare.

Per capire meglio come integrare la funzione compliance nella struttura organizzativa della tua azienda, clicca qui sotto e scarica gratuitamente la nostra guida sugli assetti organizzativi!

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Nicola Mastroianni

scritto da Nicola Mastroianni

Sono consulente aziendale tributario specializzato in pianificazione fiscale ed ottimizzazione dei costi aziendali, pianificazione strategica aziendale, organizzazione e programmazione economico/finanziaria. Tributarista qualificato ai sensi della legge 4/2013 – certificato UNI 11511 – da oltre 20 anni affianco ed aiuto Imprenditori, Direttori Finanziari e Manager nella pianificazione ed ottimizzazione fiscale dei costi aziendali contribuendo alla riduzione della pressione fiscale ed all’incremento dei risultati aziendali utilizzando con approccio innovativo, il metodo di Lean Management COMPETI.

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